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Da oggi le capsule Espresso Point cambiano colore: da bianco a nero. Ciò che non cambia è il gusto e la qualità del caffè Lavazza, perfetto per le tue pause in ufficio.
Il motivo è semplice: vogliamo rendere l’immagine di Lavazza sempre più coerente e riconoscibile per i nostri clienti. Quindi le capsule di Espresso Point diventano nere proprio come quelle degli altri sistemi Lavazza BLUE e Lavazza A Modo Mio.
In questo modo non solo hanno uno stile più moderno ed elegante, ma sono anche più vicine all’ambiente.
Le miscele di caffè contenute nelle capsule Espresso Point non cambiano, così come il risultato in tazza che garantisce la stessa eccellente qualità Lavazza.
Con le nuove capsule Espresso Point Lavazza riduce l’utilizzo di polipropilene vergine e riduce il trasporto del materiale, fino a 112 camion su strada e 14.000 km percorsi in meno.
Per garantire gli elevati standard qualitativi e di sostenibilità dei propri prodotti, Lavazza ha intrapreso da alcuni anni un percorso per la valutazione delle prestazioni ambientali di alcuni prodotti chiave.
Lavazza in tal senso adotta da alcuni anni un approccio life cycle thinking e conduce una valutazione degli impatti ambientali dei prodotti secondo gli standard UNI EN 14040/44/67 attraverso la metodologia del life cycle assessment. L’approccio LCA implica una valutazione degli aspetti ambientali lun tutta la catena del valore partendo dalla materia prima e dai processi di lavorazione nei Paesi di origine del caffè, passando attraverso gli stabilimenti produttivi, gli imballi, le macchine per il caffè, i trasporti delle materie prime e dei prodotti finiti fino allo smaltimento del prodotto stesso.
Per il sistema capsula, Lavazza si sta muovendo in due modi: da un lato attraverso l’ottimizzazione delle attuali soluzioni, che significa razionalizzare i processi e ridurre gli scarti di lavorazione. Dall’altro lato attraverso la ricerca di materiali innovativi, di cui la capsula compostabile è una prima applicazione concreta.
Un altro ambito presidiato è la valorizzazione del fine vita, ossia la possibilità di destinare alla raccolta differenziata il packaging e gli imballi utilizzati, attraverso la sperimentazione di nuovi materiali e nuove strutture.